Anche la chiesa di S. Giuseppe, per volontà della benestante arciconfraternita dei falegnami, fu notevolmente arricchita di opere artistiche: lo sposalizio di S. Giuseppe del Palombino, il transito di S. Giuseppe del Solimena, del gruppo scultoreo dell'Eterno Padre e Angeli, del Sammartino e Angelo Viva. L'intera chiesa in quest'epoca assume l'aspetto di un tempio sfarzoso, con semicolonne rettangolari sormontate da capitelli corinzi in marmo. Gli altari delle cappelle laterali sormontano stupendi catafalchi marmorei di colore rossiccio con gialli piedi leonini e modanature finemente intarsiate, in alto, al centro delle arcate sono poste teste di angeli e conchiglie di S. Giacomo, e intorno ai quadri scendono dall'alto magnifiche ghirlande di fiori in marmo. La balaustra s'impreziosisce      di    colonnine    di  porfido    rosso

finemente lavorato e il piano della stessa è dotato di un ricco intarsio di marmi preziosi raffiguranti disegni floreali di buona fattura. Infine, viene realizzato il bel cancelletto in ferro battuto in stile impero, trafugato dai ladri durante il periodo post bellico 1940-43.


IL TRASLOCO

Negli anni 30 del 1900, il governo fascista, diede un particolare impulso ai lavori pubblici , per sostenere in tal modo la domanda interna, calata paurosamente a causa della diminuzione dei salari, voluta dal regime nel quadro del sistema autarchico. Anche Napoli subì l'ondata di "risanamento e ricostruzione" di cui, in verità aveva un gran bisogno.